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Immagine del redattoreLidia Luscher

Cosa possiamo fare per salvaguardare i nostri mari?




Secondo l’Unep, il Programma per l’Ambiente delle Nazioni Unite, nel 2050 nei mari e negli oceani ci sarà più plastica che pesce: ogni anno 8 milioni le tonnellate di rifiuti plastici finiscono nelle acque di tutto il mondo, il 90% viene convogliato dai fiumi. Di questo  l’80% è costituito da packaging e plastica monouso. Oltre alla plastica ci sono molti altri agenti inquinanti: creme e oli solari, lenti a contatto e mozziconi di sigaretta. Ognuno di noi, con piccoli gesti quotidiani, può contribuire alla salvaguardia dei nostri mari!

Ecco 10 consigli facili da attuare ma molto utili per gli ecosistemi marini.


1- Usa un posacenere portatile

Un filtro di sigaretta impiega fino a cinque anni per biodegradarsi. Ogni anno, a livello globale, 4,5 tonnellate di sigarette vengono disperse nell’ambiente. I filtri delle sigarette sono formati da composti chimici letali per la fauna ittica sia marina che di acqua dolce. Evita di lasciare in spiaggia e in mare i mozziconi; è un’azione di profondo rispetto per la collettività e per l’ambiente. Porta sempre con te un piccolo posacenere portatile: un accorgimento minimo che, una volta acquisito, può aiutare gli altri e l’ambiente.


2- Fai la raccolta differenziata

Perché una bottiglia di plastica si degradi, occorrono almeno 450 anni e i danni per l’ambiente sono incalcolabili. Riciclare la plastica e fare la raccolta differenziata in modo corretto sono azioni fondamentali: non farlo, significa condannare alla discarica, al termovalorizzatore o peggio all’oceano un rifiuto che sarebbe potuto essere riciclato. Ricordati di adottare questa abitudine anche in vacanza e attenzione a non lasciare sacchetti di plastica in balia del vento. Evita di buttare le tue lenti a contatto nel wc o nello scarico del lavandino: le lenti a contatto vanno infatti gettate nell’apposito bidone per la raccolta del secco/indifferenziato.


3. Non gettare rifiuti nel wc e nei tombini.

Tutto quello che parte dal wc arriva al mare. I materiali non biodegradabili impiegano anni per essere decomposti, una sola salvietta umidificata potrebbe rappresentare un rifiuto galleggiante per diverso tempo.  Anche i tombini delle città finiscono direttamente nel sistema fognario, arrivando fino ai lidi e al mare. Mozziconi, carta, scarti e oggetti rotti: i tombini non sono cestini dei rifiuti. Oltre al danno dato dal loro intasamento, il danno maggiore è a discapito dell’ambiente marino, che riceve una quantità di rifiuti difficilmente smaltibili. 


4- Usa contenitori riutilizzabili quando vai in spiaggia.

La borraccia di metallo è un’ottima alternativa alla bottiglia di plastica: puoi riempirla con quello che vuoi, risparmiando considerevolmente rispetto all’acquisto di singole bottiglie, se termica manterrà la bevanda fresca per parecchie ore, puoi sceglierla della dimensione che vuoi ed averla personalizzata. Un’ottima abitudine! Piatti e bicchieri usa e getta: ormai si trovano ovunque i piatti compostabili, anche nei supermercati. Cerca di non usare più i prodotti di plastica monouso, non sono necessari e continuano a danneggiare l’ambiente.


4- Scegli creme solari non inquinanti

Alcuni cosmetici o creme solari contengono elementi pericolosi per la fauna acquatica come ad esempio l’ossibenzone o l’octinoxato. Sono filtri solari, molto pericolosi per gli anemoni di mare ed i coralli poiché una volta entrati in mare si trasformano in una fototossina, che va a bloccare i raggi UV causando infezioni e stress ossidativo con effetti negativi sulla crescita e sviluppo delle barriere coralline; ciò inibisce la loro capacità di riprodursi in modo sano e provoca anomalie che li rendono ancora più suscettibili allo sbiancamento ed alla morte; può inoltre causare problemi riproduttivi e difetti alla nascita di pesci, cozze e ricci di mare.


5- Non usare il sapone o lo shampoo quando fai la doccia in spiaggia

risciacquarsi con l’acqua dolce alla fine del bagno in mare è buona abitudine, ma ricorda che  lo scarico delle docce in spiaggia va direttamente in mare, non ci sono filtri né sistemi per evitare l’inquinamento quindi non utilizzare alcun prodotto che può essere nocivo all’ecosistema marino.


6-Pulisci le spiagge

E’ un gesto di rispetto per il pianeta e di educazione civica. A fine giornata raccogli, oltre ai tuoi rifiuti, quello che vedi abbandonato sulla spiaggia: se ognuno di noi, quotidianamente, raccogliesse qualche rifiuto abbandonato, le nostre spiagge sarebbero più pulite ed il mare ringrazierebbe!  Organizzare una raccolta rifiuti di gruppo, magari aderendo ad una campagna, è un’iniziativa lodevole che può contribuire a ripulire le spiagge e integrare azioni ecologiche di gruppo in una routine quotidiana. 


7- Rispetta la natura e gli organismi marini

Non catturare granchi e molluschi sulle rocce, non raccogliere le stelle marine dal fondo del mare: il modo migliore per ammirare gli animali marini è quello di fare snorkeling a una certa distanza, senza disturbarli. Non pescare meduse abbandonandole a morire sulla spiaggia: sono un ingranaggio fondamentale della piramide alimentare, il cibo preferito delle tartarughe. Osservale e tieniti a distanza.  Niente souvenir: le conchiglie non andrebbero mai raccolte, perché fanno parte del prezioso ecosistema della spiaggia. Lo stesso vale per la sabbia, che deve rimanere sul litorale, non in boccette in mostra sui nostri mobili. Se ognuno di noi portasse a casa un po’ di sabbia e di conchiglie per la sua collezione privata, sulle spiagge non rimarrebbe nulla! 

Non disturbate gli insetti e gli uccelli che frequentano la spiaggia. Se poi avete la fortuna di incontrare una tartaruga marina non avvicinatela. Non gettate l'ancora nelle praterie di posidonia, potreste strappare le piante fondamentali per la vita del nostro mare.


8- Attenzione alle dune: lungo tanti litorali italiani troviamo distese di dune da attraversare (pensiamo alla Toscana, sul litorale pisano o grossetano), magari anche con un buon quarto d’ora di camminata: è importante rispettare i sentieri già realizzati per tutelare il loro fragile equilibrio. Si tratta infatti di una barriera naturale fondamentale per il mantenimento della spiaggia, formati grazie all’azione della vegetazione spontanea, come i bellissimi gigli di mare, che trattengono con le radici la sabbia.

 

09 Controlla il pesce che mangi

La pesca industriale incontrollata sta decimando le popolazioni ittiche: in Italia sono stati imposti stop alla pesca per salvaguardare la riproduzione di diverse specie e il mercato è stato costretto ad adattarsi alla domanda implementando il pescato di importazione. Per questo motivo, può accadere che due piatti di pesce su tre che si consumano al ristorante siano di importazione. Per avere un’alimentazione sostenibile, controlla sempre le etichette del pesce che compri, cercando di prediligere quello italiano pescato in zone popolate


10 Stop alla cannuccia nei drink

Una piccola azione ma con un forte impatto: se tutti rinunciassimo alla cannuccia nei drink, soprattutto d’estate, l’utilizzo di plastica potrebbe ridursi in modo consistente. Per quanto apparentemente poco voluminosa, la cannuccia di plastica è un oggetto molto dannoso per l’ecosistema marino ed è stata inserita nell’elenco dei dieci oggetti di plastica monouso messi al bando dalla direttiva dell’Unione Europea a partire dal 2021. Perché, allora, non cominciare a goderti il tuo drink direttamente dal bicchiere?



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